Ogni giorno avremmo bisogno di qualcuno che ci ricordi la preziosità del tempo, dei sentimenti, delle piccole cose, a volte date per scontate, ma che, di fatto, non lo sono.
Mauro Ferrara ce ne parla, come solo lui riesce a fare, con l’impercettibile battito della sua palpebra, l’unica cosa che riesce ancora a muovere, ed è proprio attraverso quel suo piccolo lembo di pelle che ci racconta l’anima.
La sua e a volte anche la tua.

Come faccia ancora non l’ho capito.
Credo abbia qualcosa dentro sè di magico.
Magari, insieme, riusciremo a scoprirlo.
Inizia qui, a Ferentino, la sua avventura di Autore.
Ciò che ha sempre sognato è dare un senso a tutto quello che ha, che è, che sa.
E allora saranno tante le presentazioni che si è reso disponibile a fare, nelle scuole, nei comuni, nelle librerie della nostra provincia e magari anche fuori, perché attraverso Skype potrà arrivare ovunque, anche dentro al tuo cuore.
Sarà un insegnamento e, per chiunque avrà la fortuna di incontrarlo, un dono.

Essere uomo non vuol dire soltanto fare la pipì in piedi.

Piccoli esperimenti di felicità per convivere con la sclerosi multipla.

“Spesso me ne sto lì, appeso nell’aria indefinita dei giorni statici. Sono la cosa di cui occuparsi che però non può dettare le regole. Nel mio regno, fatto di lenzuola, cuscini e materassi gonfia sgonfia reclinabili, sono un dittatore grottesco, silenzioso e intrappolato, che parla solo se gli altri gli prestano la voce, che costruisce frasi lettera per lettera e poi alla fine se le dimentica e opta per una battuta, possibilmente a sfondo sessuale, che faccia ridere, perché una frase che fa ridere non è mai sprecata del tutto”.

La piccola autobiografia di un uomo a cui non servono corde vocali per far risuonare la sua voce, che si interroga, continuamente, sul significato della felicità e che sceglie di crederci, come si fa con le religioni.

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