Il pensiero muto ha un’eco sonora, così ha esordito Francesca Romana Mancino, presentatrice dell’evento tenutosi ieri all’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Protagonista indiscusso Mauro Ferrara e il suo libro “Essere uomo non vuol dire soltanto fare la pipì in piedi”.
Nell’Auditorium “Ennio Morricone” nella Facoltà di Lettere e Filosofia del prestigioso Ateneo, pieno di persone che non aspettavano altro che l’entrata di Mauro, è calato il silenzio quando è arrivato l’autore, accompagnato dai suoi meravigliosi operatori. Improvvisamente tutti si sono messi in ascolto di quell’uomo inerme ma immenso. Tutti attendevano Mauro con grande trepidazione, tutti avevano voglia di conoscere quell’uomo che con la forza di una palpebra ha scritto un intero libro. Tutti, ma proprio tutti, si sono alzati in piedi, in segno di rispetto e ammirazione, e hanno applaudito la sua entrata, come fosse un eroe. Sì, Mauro è in un certo senso un eroe, un leone – come ama definirsi – in grado di tenere testa a una delle malattie neurodegenerative più brutte, la sclerosi multipla.
Mauro Ferrara è un ragazzo di soli 44 anni, affetto da questa terribile malattia ormai da diverso tempo. Ha scritto un libro che ha da subito colpito la sensibilità di coloro che hanno avuto il piacere di leggerlo. Nel corso della mattinata di ieri tantissimi sono stati gli ospiti che si sono succeduti, per dare un valore aggiunto alla presentazione del testo edito e pubblicato dalla casa editrice Gemma Edizioni.
Si sono affrontati temi quali la diversità, la disabilità, il valore dell’uomo, il concetto di comunicazione empatica, l’importanza del pensiero condiviso, la particolarità del pensiero muto. Mauro ha partecipato attivamente alla manifestazione, con grandi sorrisi e infinita gratitudine, che ha trasmesso grazie allo sguardo, a quegli occhi che non hanno mai abbandonato la scena, quel viso che non ha mai mostrato segni di debolezza.
Dopo i saluti del Prof. Franco Salvatori, Prorettore vicario dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, il Prof. Pier Gianni Medaglia, Delegato del Rettore per l’inclusione e Presidente di CARIS e della Prof.ssa Marina Formica, Coordinatrice della Macroarea di Lettere e Filosofia, sono intervenuti: Gemma Gemmiti, Fondatrice della casa editrice Gemma Edizioni; Roberta Tiberia, Editor del libro di Mauro; Don Maurizio Mirilli, Parroco e autore dei libri “Gli scartagonisti” e “Un briciolo di gioia”; Giordano Tirletti, Dott. in Lettere Classiche; prof. Mirko di Bernardo, assessore al comune di Grottaferrata e Prof. di Filosofia della Scienza all’Università di Roma Tor Vergata; Avv. Antonio Pompeo, Presidente della provincia di Frosinone e Sindaco di Ferentino; Paolo Ciani, Vicepresidente della Commissione Sanità e Affari Sociali della Regione Lazio; Adriano Mencarelli, Presidente della sezione Provinciale Aism di Roma; Alessandro Gallozzi, Colonnello Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Frosinone; prof. Fabio Pierangeli, docente di Letteratura italiana e responsabile del Laboratorio di scrittura dell’Università di Roma Tor Vergata; Carmelo Comisi, Presidente dell’Associazione Disability Pride Italia; Antonio Citarella, responsabile Linde e la Dott.ssa Candida Calabrese dell’Asl di Frosinone.
La Prof. Donatella Caramia, Neurologa e docente di Neuromusicologia all’Università di Roma Tor Vergata, oltre al suo interessantissimo intervento sui benefici della musica, ha allietato la mattinata con “Live Pulse”, un brano composto per i suoi pazienti che, come Mauro, soffrono, ma combattono vittoriosi.
Vincenzo Mancino ha prestato la voce a Mauro, leggendo passi del suo libro e facendo in modo che le parole risuonassero nell’intero Auditorium, nell’assoluto silenzio del pubblico, stregato dalla bellezza dei messaggi che l’autore ha voluto trasmettere.
Con grandissimo orgoglio Mauro è entrato a far parte del corpo della Guardia di Finanza prima della scoperta della malattia; ora è in pensione anticipata, ma ieri, con immenso piacere, il Generale Umberto Fava lo ha proclamato Socio ordinario della sezione di Frosinone. Erano presenti alla manifestazione anche i suoi colleghi e amici, quelli del Terzo Corso Marsica, quelli di venti anni fa, quelli che lo supportano e gli hanno regalato una giornata al mare, autotassandosi per coprire tutte le spese.
Conoscere Mauro Ferrara è stato per tutti i presenti, per chi lo ha letto e per chi vorrà leggerlo in futuro, un grande onore. Regala forti emozioni, ironizzando sulla sua condizione e riflettendo sul senso della Vita.
Non ci fermeremo, continueremo a dare voce al leone che è in lui. Un leone in gabbia, sì, ma pur sempre un leone.
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