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Analfabetismo funzionale: corriamo ai ripari!

Il 47 per cento degli italiani, pur sapendo leggere e scrivere, non riesce a comprendere le informazioni e a interpretare la realtà.

Ma chi è un analfabeta funzionale?

Sanno leggere, scrivere e fare i calcoli. Ma non sanno comprendere e interpretare la realtà che li circonda e le informazioni a cui sono esposti.

Sono gli analfabeti funzionali.

L’analfabetismo funzionale – diverso da quello strutturale di chi non è in grado di leggere e scrivere – è un fenomeno sempre più diffuso, secondo cui un individuo ha imparato le basi della scolarizzazione, ma non è in grado di leggere i termini di un contratto, di compilare una domanda di lavoro, di interpretare o riassumere un testo.

È opportuno distinguere infatti, l’alfabetizzazione funzionale dall’alfabetizzazione generale.

L’alfabetizzazione rappresenta la combinazione di varie abilità, le quali vengono sviluppate in ambienti formativi a partire dalle basi del sistema educativo di istruzione, come ad esempio la lettura, la scrittura e il calcolo.

L’alfabetizzazione funzionale invece simboleggia l’alfabetizzazione ad un livello più elevato e si prospetta all’uso perpetuo delle abilità apprese. Lo scopo principale di queste competenze non è il semplice “saper leggere e scrivere” ma è rappresentato dall’uso di tali abilità per un intervento attivo ed efficiente nelle attività che richiedono una determinata comunicazione verbale.

Un individuo completamente analfabeta non è in grado di leggere e/o scrivere mentre un analfabeta funzionale possiede una padronanza basilare di queste competenze ma non è abile nell’utilizzarle efficacemente nella vita quotidiana. Si può dire in maniera più elaborata che un individuo affetto da analfabetismo funzionale possiede delle difficoltà nel comprendere testi semplici e non è capace di sviluppare un proprio pensiero critico. Quest’incapacità di comprendere e utilizzare le informazioni ostacola l’individuo da una propria partecipazione attiva nella società. L’analfabeta funzionale è contrassegnato da una limitata e superficiale conoscenza dei fenomeni politici, sociali e storici e li generalizza a causa dell’influenza di episodi strettamente legali alle proprie esperienze personali. Inoltre l’uso di stereotipi e pregiudizi è molto frequente.

Rassegnarsi e abbandonare le persone affette da analfabetismo funzionale alla banalità e alla stereotipizzazione non è di certo una soluzione.

Per questo noi di Gemma Edizioni ci mettiamo al fianco delle scuole, strutturando percorsi di formazione atti a combattere l’analfabetismo funzionale, diretti agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado.

Percorsi di apprendimento che racchiudono l’analisi di diversi documenti e testi, la verifica dell’acquisizione dei contenuti e la capacità di utilizzare le informazioni comprese, per poi commentare ed argomentarle in maniera personale e critica.

I nostri tutor si mettono a disposizione dei docenti per la formazione, lo sviluppo e l’aggiornamento delle proprie competenze. Agli insegnanti offriamo infatti, nell’ambito del nostro PROGETTO SCUOLE, percorsi di formazione GRATUITA da un minimo di 12 ore a un massimo di 60 ore con rilascio di attestato di Partecipazione.

Ciò può influenzare in maniera positiva la totale assimilazione delle capacità di lettura, ascolto, elaborazione, sintesi ed approfondimento.

Inoltre la condivisione dei saperi e delle competenze, andando al di fuori della didattica tradizionale, può condurre ogni comunità verso uno sviluppo migliore delle proprie abilità.

La Scuola può e deve avere un ruolo centrale per combattere uno dei più gravi problemi che attanaglia l’Italia, con conseguenze politiche ed economiche importanti.

Per ulteriori informazioni segreteria@gemmaedizioni.it

 

Per saperne di più sull’analfabetismo funzionale, consultare gli articoli:   TPI BABBEL

 

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