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Andreea Simionel e il suo primo romanzo “Straniera Vita” edito da Gemma Edizioni

Andreea Simionel è nata nel 1996 in Romania. Nel 2007 si trasferisce con la famiglia a Torino, dove studia, legge, tira di boxe e vive. Scopre la sua passione per la scrittura fin dai primi anni in Italia, tra i banchi di scuola.

Straniera vita, edito da Gemma Edizioni, è il suo primo romanzo.

 

Quel genio inaspettato che mi era piovuto addosso, così, proprio mentre ero senza ombrello.

di Roberta Tiberia, editor e talent scout di Gemma Edizioni.

E quindi ho scoperto da qualche tempo che la mia scrittrice preferita ha 21 anni e si chiama Andreea Simionel. E quindi due giorni fa, in occasione della prima edizione del “Premio nazionale Piuma d’oro” della Gemma Edizioni è uscito il suo primo libro, un po’ a sorpresa (di tutti, anche dell’autrice) che si chiama “Straniera vita”.

Ho incontrato la scrittura di Andreea durante il progetto di alternanza scuola-lavoro con il liceo Juvarra, di Venaria Reale. Ho letto cinque righe del suo racconto e ho chiamato la sua Prof. Giulia Digo perché volevo sapere chi era quel genio inaspettato che mi era piovuto addosso, così, proprio mentre ero senza ombrello. Era una ex alunna coinvolta nel progetto dalla sua Prof. (e quindi anche nella mia vita, di editor e scout). La scrittura di Andreea da quel giorno è andata a riempire la mia lista personale di cose per cui vale la pena di vivere. Leggetela, è un talento rarissimo, dolce e amaro, unico, come solo i miracoli sanno essere. Dove si trova il libro? Ovunque, in libreria o sugli store on-line, dove sarà possibile acquistarlo sia in cartaceo e presto anche in e-book.

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Grazie di esistere Andreea, io proprio ti adoro e so che, senza di te, la mia vita non sarebbe la stessa. Grazie a Gemma Gemmiti perché asseconda sempre le mie follie (stavolta lecite) e senza di lei la mia vita sarebbe troppo silenziosa; grazie alle Prof. Giulia Digo e Rita Dotta, sappiate che adoro anche voi, alla mia migliore amica Benedetta Masi perché tra le tante cose che condividiamo stavolta c’è anche la cover del mio libro preferito, a Maria Letizia Nobile, perché è sempre gli occhi che proprio preferisco al mondo, a Giulia Negrini per aver dato forma alle cose che una forma non ce l’hanno. A Gianluca Minotti per aver curato con attenzione la correzione di una bozza inaspettata.

“Straniera vita” è anche vostro, Andreea Simionel è anche vostra e di tutti quelli che la leggeranno.
Andreea, ederti china su quel tavolo a firmare i tuoi libri, davanti a quella fila di persone che volevano leggerti e volevano sapere tutto di te, vederti sorridere ed essere incredula, vederti nel mondo oltre che nella tua testa piena di cose, di voci, di colori, di paesi lontani, di percezioni vicine è stato bellissimo. Farai tanta strada ragazza, tanta tanta. Portati scarpe comode.

Vi lascio la quarta di copertina…
Dalla Romania all’Italia, passando per Israele, Francia e Portogallo, un’originale voce narrante – che è figlia, sorella e straniera – racconta la strampalata epopea della sua famiglia alla ricerca di identità, tra partenze rocambolesche, malinconiche attese di ritorni e tentativi di fuga.
Una famiglia pianeta, euforica e triste allo stesso tempo, che orbita tra nonni con serpenti in testa che ruzzolano da montagne innevate, biscotti troppi grandi da mangiare, palazzi torinesi dove i rampicanti non riescono ad arrampicarsi, due genitori che spesso comunicano solo per raccomandata o interrogando il cane e accenti che sembrano impossibili da riprodurre. Un pianeta racchiuso in un cuore vivace di ragazza, dove i ricordi sono come madri, necessarie e involontarie, che forgiano uno scheletro impossibile a spezzarsi.
E vi lascio un estratto…
Quando mamma non c’era papà viaggiava dentro una macchina bianca e mostrava tinte di capelli e shampoo e balsami e tornava a casa con cataloghi pieni di ciocche di capelli lisci e perfetti ripiegati a formare una goccia, in tutte le tonalità di biondo biondo scuro biondo cenere marrone marrone chiaro marrone tenero rosso rossiccio rosso ambrato.
Attaccavo l’etichetta delle tinte Schwarkopf e ciocche di capelli sulla fronte e sulla nuca di papà, perché era giusto che, se era costretto a fare la mamma, la facesse con i capelli lunghi.

Roberta Tiberia.

Ormai dovreste conoscerci: noi di Gemma Edizioni voliamo alto e in lei crediamo molto.

I sogni che si avverano fanno un rumore bellissimo.

 

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