matera-penta.jpg

“Cari ragazzi, vi dobbiamo delle scuse” – Lettera aperta di una professoressa.

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di una professoressa di Matera.

Quando mi è stato affidato il compito di scrivere la Prefazione per la raccolta di racconti Selfie di Noi, le prime parole a cui ho pensato sono state: “Cari ragazzi, vi dobbiamo delle scuse”.

Ed è proprio così, noi adulti dobbiamo scusarci per le accuse che spesso, per forza di inerzia, vi rivolgiamo: superficiali, appiattiti sul presente, vittime passive della tecnologia, privi di ideali e di senso della responsabilità.

Cari ragazzi, vi dobbiamo delle scuse.

Il progetto di alternanza scuola-lavoro, promosso con intelligente intuizione dalla Casa Editrice Gemma Edizioni, mi ha permesso di osservarvi da un altro punto di vista: non dalla distanza della cattedra, ma dalla vicinanza operativa di un lavoro svolto in perfetta sintonia, con quell’annullamento delle distanze fisiche che la tecnologia oggi ci permette.

Da qui la prima osservazione: il progetto è stato scandito da incontri via Skype con i tutor della casa editrice esperti di editoria, educazione e affettività, grafica, giornalismo, marketing e comunicazione, al termine dei quali si sono svolte le varie tappe del lavoro creativo e editoriale. C’è stato bisogno di puntualità nelle consegne e di precisione e accuratezza nello svolgimento dei compiti assegnati, tutte qualità che voi, ragazzi, avete dimostrato.

Una seconda osservazione riguarda la capacità di creare un gruppo di lavoro coeso e di operare in team: il progetto, infatti, ha coinvolto gli alunni di due diverse classi del Liceo Scientifico delle Scienze Applicate, la III e la IV C. Dopo i primi incontri si sono definiti i ruoli, con l’obiettivo di valorizzare le abilità e le caratteristiche di ciascuno, senza protagonismi o sterili competizioni.

Abbiamo scoperto tra voi ottimi grafici, capaci responsabili del marketing e della comunicazione, attenti revisori dei testi e correttori di bozze, capi-gruppo seri e motivati, in grado di organizzare e far rispettare le diverse fasi del progetto.

E poi c’è una cosa nella quale siete imbattibili: l’uso dei social per velocizzare le comunicazioni all’interno del gruppo, la diffusione delle notizie, l’organizzazione del lavoro e la promozione del prodotto finale attraverso la creazione di una pagina Facebook.

Ma è soprattutto dopo aver letto i racconti che avete scritto che vi dobbiamo delle scuse.

Alla attività di scrittura creativa sono stati invitati a partecipare tutti gli alunni dell’I.I.S. Pentasuglia di Matera e i testi scelti per la pubblicazione delineano un ritratto anticonvenzionale, un “selfie”, di una generazione che risulta essere tutt’altro che vuota e superficiale.

C’è invece nelle vostre pagine una richiesta di attenzione da parte di un mondo di adulti che spesso sentite distanti, un interesse per le sfide più importanti del vostro futuro (ecologia, uso della tecnologia, inclusione e integrazione) e infine una spinta ideale, una ricerca di senso che vi rende, per citare il titolo di uno dei vostri racconti, il “fuoco ardente” che anima la nostra società.

Tutto questo si accompagna a una scrittura mai banale, che la editor di Gemma Edizioni, dr.ssa Marianna Parlapiano, ha perfezionato e limato senza farle perdere la freschezza e il tratto naif che rendono scorrevole e godibile la lettura.

Concludiamo questo lavoro con la soddisfazione che deriva da un’attività impegnativa e stimolante e con la consapevolezza di portare con noi nuove e importanti acquisizioni: da parte vostra la conoscenza della realtà del mondo del lavoro, con le sue scadenze, gli ostacoli e gli imprevisti che richiedono di far ricorso a risorse e capacità che forse non si credeva di possedere, da parte mia il tesoro inestimabile di aver lavorato al vostro fianco nel perseguimento di questo obiettivo.

Agli adulti che si accingono a leggere i racconti di “Selfie di Noi” va il mio invito a cogliere i segnali che gli adolescenti ci lanciano, mentre assicuro i giovani lettori, a cui prevalentemente la raccolta è indirizzata, che troveranno in ogni racconto qualcosa di sé e si sentiranno parte del nostro “selfie”.

La tutor del progetto Prof.ssa Camilla De Ruggieri

I.I.S. Pentasuglia – Matera.

Gemma Gemmiti“Cari ragazzi, vi dobbiamo delle scuse” – Lettera aperta di una professoressa.
Condividi questo post