Intervista della fondatrice per il Quotidiano L’Inchiesta 18 giugno 2016
Perché investire in cultura in un territorio in forte crisi?
Qui per decenni hanno avuto la meglio le industrie, a discapito purtroppo della salute dei cittadini. Ora le industrie stanno chiudendo e occorre investire in turismo, cultura, servizi. La mancanza di prospettive è credo, il problema maggiore. Vivo qui, sono qui ed investo qui capacità ed idee per dare una svolta, una vera, a questa situazione. C’è crisi, ma si tratta forse di un problema più sistemico, di una crisi sociale e culturale, prima che economica. Del resto un popolo ignorante si governa meglio no? Non solo, un popolo di ignoranti elegge facilmente governanti ignoranti. Bisogna dire basta e farlo a livello nazionale quanto nelle piccole realtà. Un Paese come il nostro, famoso per la sua cultura, che ha dato e dà al mondo centinaia di grandi scrittori, poeti, filosofi, studiosi è anche un paese dove la maggior parte delle persone ammette di non aver letto un libro nell’ultimo anno. Alcuni non hanno mai letto un libro in tutta la vita. Ecco perché investo in cultura perché penso che sia la soluzione a lungo termine e definitiva dei nostri problemi.
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