Cosa bolle in pentola nel pianeta della verità?
Il titolo già preannuncia che in esso si parla di verità, ma al tempo stesso si accenna all’importanza del coltivare e del conservare sempre dentro ciascuno di noi un briciolo di mistero, di sogno e di utopia.
L’idea di questo libro è di provare a immaginare e sperimentare un mondo fatto solo di verità e di libertà, dove la legalità e la giustizia regnino sovrane e dove non sia necessario – come in Pirandello – il pretesto della follia per essere sé stessi, e dove sia quindi possibile vivere senza la paura di venire giudicati o puniti dalla comunità.
Dire la verità, però, non implica automaticamente la maleducazione. Ci sono infatti modi e modi per far capire agli altri le proprie ragioni o i propri punti di vista. Il tutto sta nel sapere soppesare e scegliere questi modi.
Abbiamo scelto il cioccolato perché la sua natura in qualche modo rimanda metaforicamente ai concetti di fluidità e di plasmabilità, come pure, insieme a quello dolcezza, anche a quelli di libertà e di verità. Cosa c’è di meglio, infatti, per la maggior parte dei bambini se non mangiare in tutta libertà una barretta di cioccolato o gustarne con piacere una crema spalmata sul pane o sui biscotti?
È noto poi che il cioccolato è un cibo che agisce sui nostri sensi positivamente.
Pensiamo dunque che la buona educazione sia l’anticamera della legalità. E, come sappiamo, uno dei compiti fondamentali della scuola è di educare gli studenti alla legalità. Si può essere gentili e coraggiosi senza ferire o danneggiare gli altri. La buona educazione e la legalità devono diventare uno stile di vita, perseguito e applicato con costanza, coerenza e serietà, e non sfoderato solo sporadicamente o quando ci fa comodo.
“Educa i bambini e non sarà necessario poi punire gli uomini” diceva Pitagora. E Anna Freud aggiungeva: “Una mente creativa sopravvive a qualunque genere e tipo di cattiva educazione”.
Il libro presenta due parti: una parte scritta e una illustrata. Nella parte illustrata compaiono pagine con brevi racconti, poesiole e frasi illustrate. I ragazzi ci raccontano le proprie esperienze vissute a scuola, a casa o altrove.
Altre pagine presentano illustrazioni che sviluppano il concetto delle maschere pirandelliane. Infatti tramite un immaginario scambio epistolare, i ragazzi esprimono la bellezza e l’importanza dell’essere se stessi senza necessariamente indossare una maschera, la quale nasconde e fa dimenticare la nostra vera personalità.
C’è poi una parte dedicata ai manifesti di pubblicità progresso. Oltre al tema del cibo spazzatura, della finzione e della pubblicità ingannevole, vi si affronta la questione legata al rischio allergie, quella delle intolleranze alimentari e chimiche, e quindi anche quella dell’importanza del cibo biologico. In particolare ci si è soffermati nello specifico sul problema della legalità e le imprese. E ciò richiamandosi all’art. 41 della nostra Costituzione. Il quale recita: «L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana».
Un’altra questione attuale e ancora più delicata è quella relativa alla tutela della privacy in rete. Si pensa di tutelare la propria identità e quindi il proprio essere ricorrendo al mistero e al tronie. In tal modo si può continuare ad essere veri senza dover mentire, si può soprattutto conservare sé stessi senza essere ridotti a merce.
Alcune pagine illustrate sono dedicate alla violenza sulle donne. Queste pagine riassumono le diverse attività che abbiamo svolto durante l’anno scolastico su questo argomento con il supporto di alcune testimoni. Altre pagine ancora sono dedicate alla salvaguardia dell’ambiente, al fine di tutelare il nostro territorio con un progetto di riqualificazione urbana. Esse si sono ispirate all’articolo 9 della nostra Costituzione che abbiamo tradotto in diverse lingue: arabo, turco, russo, inglese, spagnol
Abbiamo avuto come ospiti due esperti del settore dell’imprenditoria alimentare: la signora Stefania Arcuri e lo chef Luca Montersino. Nel corso dell’anno scolastico alcune classi hanno già incontrato la signora Arcuri, esperta in comunicazione, la quale ci ha insegnato come saper leggere le etichette e come notare la differenza tra il cibo spazzatura e il cibo sano.
Il grande chef Luca Montersino, il quale ci ha raccontato, tra l’altro, della sua esperienza professionale. Come il successo si conquisti, sin da piccoli, con il duro lavoro, con la forza di volontà, con il senso di responsabilità e di serietà, con la valorizzazione della trasparenza e della legalità, e soprattutto con la passione per il proprio lavoro. Inoltre ha parlato agli alunni dell’importanza di saper scegliere o acquistare le materie prime e di qualità.
Con il nostro libro abbiamo insomma tentato di far capire che le cose più importanti per ogni attività lavorativa consistono nella condivisione delle finalità, nella legalità, nella passione e nella devozione per il proprio lavoro.
Sono elementi che debbono essere tenuti in conto per ottenere non solo un buon lavoratore, ma anche un onesto cittadino sia per il presente che per il futuro.
Leggiamo, dunque, il nostro libro! Scopriremo un mondo fatto di verità, di mezze verità, ma anche di tanta immaginazione, che sollecita la nostra umanità.
Professoressa Caterina D’amico
Presentazione FOTO