Frosinone. Istituto Magistrale Fratelli Maccari. Ore 10:00.
L’aula magna è piena di ragazzi. Oggi è il loro giorno. Alcuni sfogliano il libro quasi con incredulità: leggono i loro nomi, le parole che hanno scritto, e sorridono.
Fieri, riconoscenti, timidi: i loro volti lasciano trasparire emozioni.
Ci sono anche i genitori, non molti, ma si siedono anche loro, confondendosi con i ragazzi.
Le sedie sparse senza criterio apparente, ma a guardare con maggiore attenzione, anche il disordine rimanda a un senso: è quello delle tante voci contenute nei racconti, voci sparse, voci di chi ricerca la propria identità e un modo nuovo per stare insieme.
Dalle finestre entra il sole e verrebbe quasi voglia di rovesciare le parti: perché non lasciare che dietro questo tavolo ci siano i ragazzi a parlare?
Le parole della dirigente scolastica Dott.ssa Erminia Gnagni e della professoressa Loredana Gemma, sono molto belle e fanno bene al cuore: nonostante il progetto sia partito a metà marzo, nonostante i tempi siano stati stretti, il traguardo è stato raggiunto. I ragazzi si sono messi in gioco, hanno lavorato sodo e ce l’hanno fatta.
E allora, se questo è vero – e lo è – se i protagonisti di questo progetto sono loro, per una volta, perché non metterci noi seduti davanti ai ragazzi, in modo da prestare loro ascolto?
D’altronde è evidente che alcuni scalpitano e desiderano intervenire, mentre altri vorrebbero magari accompagnarci fuori da questa sala “istituzionale” per portarci dove i loro racconti hanno preso forma: nelle loro vite, nei luoghi che abitano, dove risiedono le loro paure e le loro speranze.
Che, a ben vedere, non sono molto diverse dalle nostre.
Parte dei proventi derivanti dalla loro pubblicazione, i ragazzi hanno voluto destinarla ad un’associazione Onlus “A.V.I.A.P. Associazione volontari italiani per l’aiuto alle popolazioni”, sposando la nostra convinzione che il mondo si possa cambiare CON le parole ma non A parole.
Qui potete trovare le foto del loro percorso —> Foto