Grazie al Centro Infohandicap il 3 febbraio 2021, in un’intervista in diretta Facebook moderata dal dott. Antonio Bondavalli, tra Cristiano Degano, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del FVG e la nostra Gemma Gemmiti, si è parlato di disabilità e dell’importanza della corretta informazione che attiene al mondo del giornalismo, non solo quello della carta stampata, ma anche quello dei social media. Si è concentrata l’attenzione sul valore della comunicazione anche attraverso l’editoria, sul corretto uso delle parole, quelle che esprimono non solo concetti ma, spesso, sentimenti ed emozioni.
Si è parlato di deontologia del linguaggio, di spettacolarizzazione della disabilità, della rilevanza della cultura che attiene al mondo della scuola, che si esplica nella creazione di uomini e donne consapevoli e responsabili.
Noi cerchiamo da sempre di essere inclusivi, di stimolare la fantasia e la creatività dei nostri piccoli scrittori attraverso la creazione di storie fantastiche, ma anche autobiografiche, nelle quali riconoscersi, per accettare la diverisità che ci caratterizza e diffondere l’amore in tutte le sue forme. Grazie ai progetti strutturati con gli Istituti Scolastici di ogni ordine e grado, in tutta Italia, cerchiamo da anni di trasmettere messaggi di speranza, di solidarietà, di inclusione. Cerchiamo di costruire ponti dove ci sono barriere e cerchiamo di aiutare ogni bambino a trovare il suo posto nel mondo.
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Con le parole, solo con la scelta dei giusti termini si riesce a comunicare per educare: “Le parole hanno un peso, possono essere lame o possono essere aquiloni, per volare un po’ più in là; possono accogliere o possono dividere“, così ha spiegato il senso del lavoro in casa editrice Gemma Gemmiti, fondatrice di Gemma Edizioni.
Diverse sono le pubblicazioni che Gemma Edizioni ha voluto dedicare al tema della disabilità, ma non per creare o definire barriere, ma perché il nostro intento è quello di parlare anche di fragilità, di come siano presenti in ognuno di noi, di come possano diventare motivi per sentirci esseri viventi su questa Terra, spesso diversi, e proprio per questo meravigliosi.
Si è parlato di “Bonsai”, la nostra nuova creatura. Scritto e illustrato da Denise Sarrecchia, rappresenta non solo un seme destinato a crescere, ma un libro che può donare tanto, anche a chi non crede nella salvezza delle parole. Narra la storia di Penny, una bimba affetta da nanismo.Grazie alla Novo Nordisk, multinazionale farmaceutica danese, 1000 copie del libro sono state donate ad altrettanti piccoli pazienti affetti dal deficit dell’ormone della crescita. Parte dei proventi derivanti dalla vendita del libro, stanno sostenendo i progetti dell’AFaDOC, un’Associazione di famiglie di soggetti con deficit dell’Ormone della Crescita e altre patologie.
L’attenzione alle difficoltà che hanno le famiglie alle prese con malattie degenerative come l’Alzheimer, è stato un altro dei temi affrontati. Paolo è il protagonista di “Un tempo piccolo” scritto da Serenella Antoniazzi, la storia vera della sua famiglia che lotta affinché possa accedere alle cure sperimentali anche se non ha ancora compiuto i 50 anni previsti per entrare nel campione. La forza di Michela, sua moglie, che non si arrende.
Persone che donano il proprio sentire, dentro a pagine che custodiranno sogni e speranze, come dentro al libro scritto da Mauro Ferrara: “Essere uomo non vuol dire soltanto fare la pipì in piedi”. Mauro ha la sclerosi multipla, ma questo non gli ha impedito di scrivere un piccolo capolavoro utilizzando la sua palpebra, l’unico pezzo di corpo che è ancora in grado di usare (clicca qui se vuoi conoscere Mauro –> Un Uomo immenso).
Le disabilità possono essere un arricchimento.
Ieri si è parlato di questo e di molto altro ancora.
Per vedere il video dell’intervista completa, clicca su Intervista a Cristiano Degano e Gemma Gemmiti
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