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Ma chi è Emilio?

Far ridere è un mestiere difficile. Non per Francesco Lollerini che, da buon toscano, ha l’umorismo dentro. Più umorismo che capelli, sicuramente, anche se di ricci ne ha un bel po’.

È eclettico Francesco; non sappiamo bene cosa gli accada. Forse entra in uno stato di tranche e riesce ad immergersi in animi anche molto lontani da sé.

Lo abbiamo conosciuto dentro al racconto pubblicato nella nostra prima raccolta {n} VITE, tutt’altro che umoristico, dal titolo “Salvo in mezzo al mare”, la storia di un uomo e della sua vita al margine:

Non sanno neanche il mio nome è neppure il mio vero paese, Sono arrivato dal niente e dal niente ogni sera svanisco. Io sono la loro immaginazione, il loro bisogno di sentirsi al sicuro. Nessuno saprà mai quanti mari ho attraversato, su barconi che sembravano casse di legno gettate tra le onde, casse di legno piene di lettere mai spedite. Buste sgualcite immacolate con dentro una storia assurda e tremenda da raccontare, con sogni e speranze che non vedranno mai la luce.

Abbiamo continuato ad amarlo forte, dentro a “Bianco navajo”, presente in {n+1} VITE. Un ospedale psichiatrico e un medico che cerca di comprendere:

Capita all’improvviso. Basta un rumore da niente, una parola detta con un tono diverso. Si siede a terra in un angolo, con quegli occhi lì, dovresti vederli gli occhi che ha. Una doccia di terrore, roba da non credere. Non è lo sguardo di chi ha paura, è qualcosa di più. Sono gli occhi di quelli che cercano di aggrapparsi alla vita. Gli occhi di qualcuno a cui sfugge l’esistenza. Lo sguardo di chi non sa più come fare.

Abbiamo deciso di pubblicare il suo primo romanzo e inaugurare così la nostra collana umoristica “I Selleroni”. “Il titolo è Emilio”, dove, contrariamente ai primi due racconti drammatici, in questo si ride, forte davvero.

C’è Emilio, c’è Marisa, c’è una giraffa caduta dall’alto.

Emilio, sfinito consierge livornese dell’Hotel Margherita, trascorre gran parte del suo tempo a dribblare fra i perfidi soprusi del direttore Sottolano, i cacofonici rimproveri della mitragliante moglie Marisa, e altri assurdi accadimenti che gli piovono dal cielo, come solo una giraffa sa piovere.
Tra surrealtà, tanto malessere disumano e sotterfugi guardinghi della mente, riuscirà Emilio, con l’aiuto di un disagiato hippie, a consumare un pasto decente?

C’è bisogno di ridere, non è vero?

Con Francesco lo si fa.

Ecco le prove: FOTO

A questo link si possono leggere gratuitamente le prime 20 pagine e si può acquistare il libro IL TITOLO è EMILIO

Gemma GemmitiMa chi è Emilio?
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