Abbiamo conosciuto Mattia Piccoli a marzo 2020, grazie al racconto di Serenella Antoniazzi che narra la storia della sua famiglia. “Un tempo piccolo” è diventato un libro che è stato pubblicato poco dopo e ben presto ha superato le 1000 copie vendute.
Alzheimer precoce, la malattia devastante di cui è affetto papà Paolo. La forza di Michela, sua moglie e mamma di Mattia e del piccolo Andrea, che non s’arrende e che lotta raccogliendo le briciole dei ricordi affidandole alla penna – e soprattutto al cuore – dell’amica Serenella.
“Mi ribello al male, non ho le forze per ribellarmi alla malattia. Usami finché ancora sono in grado di parlare e tu di capirmi e mettere insieme le parole, perché anche chi non mi conosce possa comprendere; sii la mia voce, la mia speranza di non andarmene senza aver lasciato qualcosa di buono a questo mondo e fa che la nostra storia diventi un simbolo di battaglia e perseveranza. Storia di noi, storia di dolore ma anche di tanto coraggio”.
Queste le parole di Paolo, custodite all’interno di pagine preziose.
Mattia in tutto questo, con la semplicità di un bambino, ha cercato di aiutare il suo papà, la sua mamma, ha provato a essere sostegno per il suo fratellino. Nel libro una sua dolcissima poesia.
Noi di Gemma Edizioni abbiamo segnalato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella questo piccolo grande eroe, ma mai avremmo pensato che questa candidatura sarebbe arrivata a destinazione.
Oggi, 14 dicembre, Mattia Piccoli e la sua mamma Michela Morutto sono giunti al Quirinale e lì hanno ricevuto l’onorificenza dalle calde mani del nostro amato Presidente: Mattia Piccoli è ufficialmente Alfiere della Repubblica.
Qui le FOTO.
Numerosi sono gli articoli usciti su questa storia, i servizi al Tg, i post sui social.
Tenere alta l’attenzione su quanto ci sia bisogno di creare un welfare per le famiglie che, come quella di Mattia, sono in difficoltà per malattie gravi, è l’intenzione del libro, di Serenella che lo ha scritto, di tutto lo staff di Gemma Edizioni.
Non possiamo lasciare sola questa famiglia, e non la lasceremo sola.
“Lo ha aiutato a ricordare, prima di tutto. E poi anche a vestirsi, lavarsi, mangiare. Ha preso le sue mani e lo ha guardato negli occhi quando non lo riconosceva: «Papà, sono io», diceva. E ha affrontato tutto senza che questo gli togliesse il fiato. Mattia Piccoli oggi a Roma riceverà l’attestato d’onore come Alfiere della Repubblica italiana dal presidente Sergio Mattarella. La nomina è arrivata qualche mese fa. Mattia ha 12 anni e suo padre si è ammalato quando ne aveva 6. «Mio marito ha cominciato ad avere i primi segnali della malattia a 40 anni — spiega Michela Morutto, la moglie di Paolo Piccoli di Concordia Sagittaria — abbiamo visto il primo neurologo a 43 anni, la diagnosi è arrivata quando Paolo ne aveva 45, Mattia quasi 7 e Andrea, il fratello più piccolo, solo 3. Per loro insomma questa è la normalità. Io se non avessi avuto loro due per cui combattere non so dove sarei ora».
Mattia sempre vicino al papà
Michela Morutto è una donna diretta. Che ha fatto della malattia anche l’occasione di una battaglia sociale. Perché dietro ai riconoscimenti e alle storie raccontate ci sono le storie vere, la vita che, messo giù il telefono, rimane. «Sono rimasta a casa 20 mesi — dice Morutto — ho fatto la mamma, la moglie, la badante. È una cosa che ti devasta. Malattie come queste prendono chi si ammala ma anche tutto il nucleo che assiste il malato. Sei 24 ore su 24 a disposizione di una persona che non può più, suo malgrado, essere la stessa di sempre». Mattia era alle elementari. E anche lui insieme alla mamma è stato accanto al papà. Come può fare un bambino: semplicemente. Dandogli da mangiare, aiutandolo ad infilarsi la felpa. Ricordandogli che «no, papà, la canottiera va sotto la camicia». E un passo alla volta ha imparato a conoscere questa malattia. A capire che non passa. A capire che papà non tornerà. «Mio figlio piccolo me lo chiede ancora — spiega Michela Morutto — Mattia ha smesso. Ormai lo sa».
La forza di resistere…
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Complimenti a Mattia, il “nostro” piccolo grande uomo.