Messina, città portuale nella Sicilia nord-orientale, è il nono comune a ufficializzare l’adesione al progetto “Una città da favola”, riservato ai Comuni d’Italia designati della qualifica “Città che legge” del Cepell.
Il sindaco, dott. Cateno De Luca, e l’assessore alla pubblica istruzione, prof.ssa Laura Tringali, si sono dichiarati da subito entusiasti per la partecipazione da parte dei bambini degli istituti comprensivi di Messina a “Una città da favola”.
Gli alunni degli Istituti Comprensivi “XI Paino Gravitelli“, “Santa Margherita” e “La Pira – Gentiluomo” scriveranno favole, filastrocche, racconti e poesie, creeranno disegni e illustrazioni e ne verrà fuori un libro, ambientato nei luoghi che i bambini abitano.
Messina è un comune di 225.711 abitanti, da sempre considerata come porta della Sicilia, prima tappa per chi vi entra dallo stretto. Il suo porto, scalo dei traghetti per il continente, è il primo in Italia per numero di passeggeri in transito.
“Le origini della fondazione di Messina sono talmente antiche da confondersi con le leggende dei miti greci: la sua creazione risalirebbe alla volontà del Dio Saturno ma è più probabile che Messina venne fondata da coloni della Grecia centrale, con il nome di Zancle (in greco antico, falce) durante l’VIII secolo a.C.Venne ribattezzata in Messene nel V secolo a.C. e più volte coinvolta in cruente battaglie: i Cartaginesi la ridussero in rovina nella guerra del 396 a.C. L’aiuto di Siracusa, fedele alleato di Messene, giocò un notevole ruolo per la rinascita della città. Primo centro di Sicilia conquistato dai Romani nel 263, Messina crebbe di importanza e prestigio divenendo uno dei porti principali dell’Impero. Nel 407 d.C., la città viene eletta città principale dell’Impero, titolo concesso al pari di Costantinopoli. La sua fama si mantenne inalterata per secoli, in cui l’antica Messana riuscì sempre a distinguersi nel commercio marittimo. Furono gli arabi a espugnare le possenti mura della città nell’843, dando inizio a un periodo di degrado e decadenza per la Falce di Sicilia. Rinvigorita dalla dinastia normanna, riacquisì tutto il suo prestigio, tanto da essere scelta come sede dei grandi condottieri per i festeggiamenti delle loro imprese militari: Carlo V, e in seguito suo figlio Don Giovanni d’Austria, vennero omaggiati dalla folla dopo le campagne contro i Musulmani. Città borghese durante il Rinascimento, ricca di chiese, palazzi e opere celebrative, fu sempre al centro dei pensieri delle casate nobiliari che si alternavano al potere della Sicilia. Fu danneggiata da un primo terremoto nel 1783, devastata dal sisma del 1908 e martoriata dalle bombe della Seconda guerra mondiale.
Sempre viva e ribelle, Messina mantiene nei suoi sprazzi di storia il fascino e la magia del glorioso passato“.
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I Comuni che hanno volontà di partecipare a un progetto simile ma non hanno la qualifica di “Città che legge”, possono partecipare al progetto “Favole al telefono” (scopri di più QUI).