Giammarco Sicuro

Giammarco Sicuro è un fotoreporter e inviato speciale della Rai. In Rai dal 2008, si è occupato, per anni, di più fatti di cronaca nazionale e internazionale, prima di seguire il conflitto ucraino, su entrambi i lati del fronte. Ha condotto Unomattina Estate e ottenuto numerosi riconoscimenti: tra questi il Premio internazionale Marco Luchetta, il Premio Cutuli e il Premio Chatwin per il suo primo libro L’anno dell’Alpaca (patrocinato da UNICEF).

 

 

I libri di Giammarco Sicuro

 

Grano è il racconto di un inviato speciale della Rai che, il giorno dell’attacco russo a Kiev, prende il primo volo per Mosca e si ritrova a seguire una guerra che, secondo alcuni analisti, sarebbe dovuta durare poco, ma che finisce per trasformarsi in un lungo conflitto di logoramento che costringe alla fuga e alla sofferenza milioni di ucraini.
Giammarco Sicuro è uno dei pochi giornalisti ad aver vissuto entrambi i fronti: dalla Russia, dove è stato poi evacuato per evitare l’arresto; all’Ucraina, nei territori del Donbass conteso. Grano non è un’analisi geopolitica, ma un lungo e articolato racconto della guerra dal punto di vista di chi la subisce: le persone. I rifugiati in fuga, i bambini terrorizzati nei bunker, gli anziani evacuati in carrozzina sotto le bombe, i ragazzi che si improvvisano soldati. Grano è la “Terra di mezzo” in cui si muove chi consuma la suola delle scarpe, a metà tra reportage e diario di viaggio, senza mai perdere la tenerezza.
Un mosaico di storie, di vita dal fronte, uniche e sconosciute; un viaggio attraverso infinite distese di coltivazioni di grano e cereali, trasformate in trincee da chi prova a difendersi dall’invasore.

Prefazione di Nello Scavo.

Grano – Gallery

Foto di Giammarco Sicuro. Tutti i diritti delle foto sono soggette a copyright. Per l’utilizzo contattare segreteria@gemmaedizioni.it

Didascalie:

  1. Una ragazza depone un mazzo di fiori nel luogo dove fu ucciso Boris Nemtsov, di fronte alle mura del Cremlino, a Mosca.
  2. Sergej Buntman, co-fondatore de L’Eco di Mosca, prima della chiusura della testata indipendente.
  3. Matrina pronta per imbarcarsi, il giorno dell’evacuazione da Mosca.
  4. Anna mette in sicurezza i vetri del treno, coprendole di scotch.
  5. Il grande attacco missilistico a Odessa, e la conseguente diretta vietata.
  6. Una famiglia pronta a lasciare Odessa, su uno dei tanti treni di evacuazione.
  7. Igor il partigiano con una delle armi rubate all’esercito russo.
  8. Il villaggio dei cani abbandonati di Pribuz’ke
  9. I rifugiati della scuola di Lyman, mentre aprono i pacchi alimentari fatti arrivare dall’Arsenale della Pace di Torino
  10. Misha, il bambino rimasto orfano nel tentativo di lasciare i territori occupati di Kherson.
  11. Foto di gruppo durante una missione a Mykolaïv
  12. Evacuazione di civili da parte della ONG Road to Relief da Sivers’k
  13. Il selfie richiesto dal soldato Nord, assieme al capitano Sud.
  14. Il Kolos Football Club durante un allenamento, in Donbass.
  15. Cristina con le figlie dentro al bunker dove hanno vissuto per settimane.
  16. L’arresto di alcuni manifestanti a Mosca.
  17. Un piccolo rifugiato a Isaccea, al confine tra Romania e Ucraina
  18. Due bambini nel bunker di Lymany.

 

L’anno dell’alpaca è il racconto del lungo viaggio di chi si ritrova, suo malgrado, dall’altra parte del pianeta quando l’Organizzazione mondiale della Sanità annuncia l’inizio di una pandemia. Mentre il mondo si chiude in casa, la cronaca personale di Giammarco Sicuro, inviato speciale della redazione Esteri del Tg2, fa conoscere al lettore le realtà e le vicende umane di tre continenti: dal Perù dei primi casi accertati, alla Spagna in lockdown. Dalla Corea del Sud divenuta un modello di gestione del virus, al dramma di Messico e Brasile.

L’anno dell’alpaca è, anche, e soprattutto, un diario irripetibile, affidato a un personale filtro dei ricordi, nato dalle necessità e mosso da una passione: raccontare il mondo. È un diario scritto e vissuto in compagnia di due peluche: un alpaca e un lama, che finiranno per trasformarsi in un prezioso, folle e surreale appiglio nei momenti più drammatici e dolorosi, ma anche in quelli, necessari, più spensierati e sorprendenti.

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Gemma GemmitiGiammarco Sicuro