Senza averne paura, si parla di autismo, di unicità, in un mondo che tende a omologarci, cerchiamo di distinguerci.
Ognuno di noi è un essere unico e speciale.
Noi di Gemma Edizioni vogliamo celebrare la Giornata internazionale a tema autismo, con la testimonianza di un uomo, nostro amico, che ha centrato tutta la sua vita a combattere pregiudizi e discriminazioni.
“Scusa, tu sei il drrrrrr stabilini?”: domanda da ridere di un bambino di quarta elementare, questa mattina, che aveva scritto sul diario che avrei fatto un intervento educativo nella sua scuola e si chiedeva se quel DR fosse il nome.
(Dr stava per Dottor.) Mia risposta: sono solo Simone. (+ sorriso incorporato).
E’ iniziato così il mio intervento, questa mattina, in una piccola ma bellina scuola elementare, per spiegare l’importanza dell’essere unici ed irripetibili e piantare almeno un seme nei pensieri di un pezzettino delle prossime generazioni, un passo verso l’inclusione senza se e senza ma. (per lo meno ci provo).
I bambini hanno sempre una spiegazione per tutto, e sapete qual è la ragione?
E’ che NON si domandano il perché di tutto, ma si accontentano di prenderne atto.
Se opportunamente educati, arrivano a capire che ogni persona ha il suo funzionamento anche se, come ha detto stamattina la piccola A., non ha il manuale delle istruzioni… e così, un compagnetto va in crisi per un cambio di programma tanto da dovere chiamare casa?
Beh, nulla di grave: i bambini non si chiedono PERCHE’, ne prendono atto, e, se opportunamente educati, agiscono per rendere la situazione meno difficile per lui.
La chiave è l’educazione, su più fronti, e con la giusta dose di correttezza comunicativa.
Oggi, parlando di neurounicità, come l’ho ribattezzata io, ho spiegato ai bambini, con una dimostrazione per assurdo, che dal momento che possiamo definire diverso qualcosa di immerso in un gruppo di uguali, e dal momento che nessuna persona è uguale all’altra, allora non possiamo definire nessuno diverso, ma al massimo unico.
La chiave è l’unicità.
E la soddisfazione di vedere i bambini salutare dalla finestra, stringere in mano il sassolino che ho portato ad ognuno di loro per partire con il discorso riguardo l’unicità di ciascuno come se fosse una pepita d’oro, e chiedermi “ma vieni anche lunedì prossimo?” mi ha commosso.
I bambini sono la migliore parte di umanità.
Non me ne vogliano i “grandi”, ma i bambini sono qualcosa di eccezionale, perché ancora non hanno pregiudizi.
Siamo ancora in tempo a non insegnarglieli: vediamo di comportarci bene.
E per chi dovesse dire: scrivi cose che fai e non dovresti farlo, dovresti lasciare che fossero gli altri a dire perché così facendo non sei umile, io rispondo: ci metto l’anima, ci credo, provo gioia a fare ciò che faccio e non vedo perché, in un momento nel quale la maggior parte di notizie sono brutte e abbattenti la speranza, io non dovrei condividere un raggio di sole in mezzo alle nubi”.
Simone Stabilini è uno scienziato della comunicazione.
Due lauree in scienza dell’informazione, si occupa di insegnamento e strategie per l’inclusione, per le quali è docente formatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano – Centro studi per la Disabilità e Marginalità CeDisMa. Specialist Advisor del team italiano del progetto Erasmus internazionale Transform Autism Education, ha riscritto le linee guida e le buone prassi per l’inclusione nel sistema scolastico italiano di bambini con disturbi dello spettro autistico, in collaborazione con Unicatt, University of Birmingham e Aikaterini Laskaridis Foundation di Atene.
Poliglotta e polistrumentista, adora la conoscenza e lo studio di molti campi, fra i quali astronomica, fisica, matematica.
Ha pubblicato studi, libri, dischi, e nonostante il mondo, continua a sognare.
Buon lavoro a te Simone!