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Nuovo volume di narrativa: “Io, cespuglio”, scritto da Francesco Lollerini

Io, cespuglio” è il nuovo libro di narrativa, scritto da Francesco Lollerini, già autore di “Il titolo è Emilio”, il primo volume della collana umoristica I Selleroni.

“Io, cespuglio” è un romanzo, una sorprendente autofiction, scritta a quarant’anni di distanza, nella quale sarà difficile, per il lettore, scegliere dove finisce l’umorismo e inizia la poesia.

Vi lasciamo di seguito le bellissime parole di Enrica Tesio, che ne ha curato la Prefazione.

Ci sono libri che fanno venire voglia di leggere e altri che fanno venir voglia di leggere e poi di scrivere. Di solito i libri che fanno venire voglia di leggere sono fatti di parole pulite, lavate, asciugate al sole e poi stirate alla perfezione, tu puoi solo stare lì a godertene il frusciare per paura di sdrucirle. I libri che ti fanno venire voglia di scrivere, invece, sono quelli che ti sbloccano i ricordi, ti spingono a fare sì con la testa senza volere, dire anch’io, magari le parole sono un po’ spiegazzate, ma tutto concorre a rendere vicino e intimo il racconto e ti verrebbe voglia di continuare dove l’autore ha messo l’ultimo punto. Io, cespuglio è un libro che fa venir voglia di scrivere. Perché le storie di Francesco sono le mie, miei i nonni e i vicini di casa sgangherati, miei i televisori che si accendono a sorpresa in uno scoppio, le assurde e perentorie logiche dei grandi, le logiche rigorose ma inascoltate dei piccoli.
E qui la seconda nota per cui ho amato questo libro: i bambini parlano e pensano come bambini, mentre nella maggior parte della letteratura contemporanea i bambini sono ragionieri quarantenni iscritti non si capisce perché in prima elementare. Un modo di raccontare l’infanzia che mi fa imbestialire quasi quanto i finti disegni nelle camerette ricostruite nei film, evidentemente dipinti da qualche adulto che scimmiotta lo stile di un cinquenne, con le casette e il fumo dal camino e gli alberi definiti e frondosi.

Autofiction, memoir, favola, romanzo di formazione? Boh, alla fine non è tanto importante capirlo, ma resta la sensazione che ogni aspetto di quel bignami del mondo che è la famiglia sia vero (tranne la finzione naturalmente), perché solo la verità fa così ridere, fa così tenerezza, fa così malinconia, mille volte più della finzione. Solo la verità avvicina Livorno alla Brooklyn di Woody Allen, perché tutta la memoria è paese.
Io, cespuglio è un libro che hai voglia di leggere e quando hai finito, hai voglia di riscrivere, non per migliorarlo, ma per farlo durare un po’ di più, come i ricordi.

Per conoscere il libro e leggerne gratuitamente le prime 20 pagine, clicca su IO, CESPUGLIO

Gemma GemmitiNuovo volume di narrativa: “Io, cespuglio”, scritto da Francesco Lollerini
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