ca1.jpg

“Piccolo inventario dei saluti” approda ad Erice

Mercoledì 11 agosto, tra le pietre di Erice, si è tenuta la presentazione del libro “Piccolo Inventario dei Saluti”, il primo romanzo di Carla Corsi.

Dalla terrazza dell‘Hotel Elimo era possibile intravedere le saline di Marsala e quello scorcio di entroterra primordiale che rende la Sicilia patria universale di tutti noi. Una cornice perfetta per le parole dell’autrice che ha avuto modo di raccontare il suo libro dialogando con Noemi Genovese sul ruolo di genitori, sull’essere (o non essere) madre, sui tanti piccoli inciampi che l’arrivo di una creatura (nella meravigliosa accezione siciliana del termine) porta nella vita di noi adulti. E mentre Carla parlava siamo rimasti tutti appesi alle sue parole sentendoci, indistintamente, genitori fallibili ma salvabili.

In questa breve descrizione non posso essere del tutto imparziale, lo ammetto. Primo perché Erice è la cornice della mia infanzia e sentirla riempita dalla voce di Carla mi ha fatto lo strano effetto di un ricongiungimento atteso da tanto tempo. Secondo perché il “Piccolo Inventario dei Saluti” l’ho visto nascere e crescere (creatura anch’esso), dalle poche parole di dolore sussurrate tanto tempo fa al buio di un letto fino ad una scrivania di legno abitata ogni mattina per mesi dalla mano di Carla.
L’ho vista conquistare pagina per pagina, su quella scrivania, il senso esatto del discorso che voleva fare emergere e che risplende in ogni parola del suo libro: l’imperfezione di essere madre non come destino tragico da perpetrare, ma come consapevolezza su cui costruire un rapporto genitoriale normale, che è ‘opposto di perfetto.

Un libro, quello di Carla, che parla della semplice e minuscola speranza che si cela nella normalità quotidiana di ogni cosa, di ogni gesto, di ogni errore e conseguente redenzione.

Ripeto, non sono imparziale, ma la presentazione dell’autrice, tra le pietre che mi hanno visto bambino, ha aperto un orizzonte di sincera riconoscenza per tutti noi presenti, genitori traballanti, cultori del tentativo.

Nel salutarci, forse il dono più bello che Carla ci ha dato è stato parlare della sua opera come del suo primo libro, lasciando quindi la speranza che altro seguirà.

Riccardo Giannitrapani

Siamo d’accordo con te, caro Riccardo, Carla deve necessariamente continuare a riempirci di Bellezza.

E non siamo solo noi a dirlo, ma anche i lettori e le lettrici che stanno amando profondamente lei e questo testo.

A questo link potete leggere un articolo dal blog “Appunti di Carta” che ringraziamo per l’intensa e profonda recensione: APPUNTI DI CARTA.

 

Gemma Gemmiti“Piccolo inventario dei saluti” approda ad Erice
Condividi questo post