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Sfogliando “Storie di Un Problema” – Gli alunni dell’I.C. “Italo Calvino” di Jesolo

Questo libro nasce dall’esigenza di sostenere gli alunni nell’approccio ai problemi matematici.

Numerosi studi condotti da ricercatori universitari avvalorano ciò che noi docenti sperimentiamo quotidianamente in classe, tutte le volte in cui emerge chiaramente la difficoltà diffusa tra i ragazzi nell’affrontare tali tipi di testi, difficoltà che agli occhi di un insegnante appare “emotiva” ancor prima che legata alle conoscenze o alle competenze. Capita spesso, infatti, che la paura di non riuscire a risolvere un problema crei ansia e sfiducia nelle proprie capacità; ciò è legato, nella maggior parte dei casi, alla comprensione stessa del testo: eccolo qui il problema dei problemi, l’ostacolo enorme di fronte al quale una percentuale elevata di studenti rinuncia a trovare soluzioni, prima ancora di averci provato veramente.

La questione è articolata e non riguarda solo gli aspetti lessicali e grammaticali, la capacità di operare inferenze, riconoscere i dati e ricostruire l’algoritmo risolutivo; spesso la complessità ha origine proprio dal contesto di partenza, in quanto i testi su cui gli alunni si accingono a lavorare propongono situazioni lontane dal loro mondo di adolescenti e per nulla accattivanti agli occhi di un ragazzo, come rate da pagare, mutui da stipulare, stanze da dipingere, frutta da rivendere al mercato etc.
Le conseguenze sono quelle che gli insegnanti di matematica conoscono bene: gli alunni si devono confrontare con termini che non riescono a capire senza l’intervento dell’adulto -rata, anticipo, saldo acconto solo per fare degli esempi- con la conseguenza di sentirsi inadeguati e incapaci di trovare la strada giusta per arrivare alla soluzione. D’altra parte i docenti di italiano, pur lavorando assiduamente alla comprensione del testo e al potenziamento del lessico specifico, raramente utilizzano scritti matematici. Spesso entrano in gioco anche altre componenti, quali la scarsa accuratezza nell’atto stesso del leggere, la pigrizia nel porsi domande e la poca attitudine a cercare strade diverse per trovare soluzioni. E questo modus operandi ha chiaramente ricadute trasversali negative in tutti gli ambiti. Di qui la scelta di costruire un percorso ad hoc, in cui i ragazzi hanno avuto la possibilità di sperimentare attività nuove e si sono appropriati di altre metodologie di lavoro, procedendo per tentativi, affrontando e condividendo gli errori, fino a trovare da soli la soluzione.

Durante un intero anno scolastico hanno letto e analizzato testi, riconosciuto e semplificato strutture grammaticali e lessicali complesse, trasformato brani narrativi in brevi racconti contenenti dati numerici, iniziato a costruire domande e prevedere risposte, riordinato sequenze di operazioni.

E poi è venuto finalmente il loro momento: ciascuno ha costruito un proprio racconto parlando in qualche modo di sé, delle proprie passioni, dei sogni, di ciò che conosce. E mentre la storia prendeva forma, dall’idea centrale è scaturita un’illustrazione mozzafiato, che ha richiesto mesi di lavoro, pazienza, accuratezza, capacità di correggersi e riprovare, riflettere sulle ombreggiature, giocare con le sfumature…

Parallelamente sono stati pensati ed elaborati i problemi: alle volte a partire da un dato che aveva colpito i ragazzi, talora leggendo a fondo e scoprendo storie interessanti legate al tema prescelto, altre volte infine ragionando sulla vita di tutti i giorni. E così, gradualmente, è cambiata la prospettiva con cui affrontare un testo problemico: da difficoltà insormontabile a opportunità di crescita, per usare le parole che i ragazzi stessi ci hanno regalato.

Forse i frutti più preziosi che questo lavoro ha portato con sé sono proprio l’aver sperimentato quanto cura e pazienza siano importanti per ottenere un buon risultato e come il tempo sia un alleato prezioso, che fa crescere e maturare le idee; e poi vedere loro stessi, i ragazzi, meravigliarsi di come possa essere appassionante provare e riprovare, cancellare una parola, un numero o una sfumatura di colore e tentare in altro modo, fino a quando tutto si compone e prende luce nel modo giusto e si sente solo un «Ohhh, non pensavo prof…».

La complessità del percorso ha reso necessaria la costituzione di un team di docenti con la funzione di coordinatori per le diverse aree: Cecilia De Faveri per l’ambito letterale, Maura Mattiuzzo per quello matematico, Ioletta Martelli per gli aspetti storico geografici, Rosalia Esterina Chiaramonte per le illustrazioni, Marco Costa e Matteo Morassut per gli elementi grafici, la modellazione e stampa 3D. Altri colleghi hanno poi collaborato, a vario titolo: Katiuscia Costantini ha coadiuvato la professoressa Chiaramonte nella realizzazione delle immagini, Grazia Maria Zara, Dina Pizzolato e Lara Beraldo hanno seguito i ragazzi nella scrittura dei testi in lingua straniere, Daniela Calgaro e Valeria Perissotto si sono occupate di quelli a tema musicale.

Tante sono ancora le persone che dovremmo ringraziare: innanzitutto il Dirigente Scolastico, prof. Luigi Billotto, che ci ha sempre supportate e spronate, la Vicaria Ioletta Martelli, che è anche una dei referenti del progetto, per la costante disponibilità e fiducia accordateci, tutti i nostri colleghi, sempre pronti a fornirci suggerimenti e consigli preziosi, e il personale scolastico del nostro Istituto, che ci ha seguito e aiutato in ogni occasione. Un grazie particolare al Comune di Jesolo, sempre disponibile e attento alle necessità dei nostri ragazzi, che più volte ha dimostrato di credere nell’importanza della scuola e della cultura per formare i futuri cittadini.
Profonda gratitudine serbiamo a Gemma Edizioni, in quanto ha consentito di “rendere concreto” il lavoro degli alunni con la realizzazione del presente volume: collaborare con la fondatrice, Gemma Gemmiti, che con entusiasmo ha seguito e incoraggiato costantemente il procedere del lavoro, è stata un’ulteriore ricchezza; fondamentale la presenza e la professionalità anche di Denise Sarrecchia, grafica attenta e sensibile, oltre che estremamente paziente rispetto alle nostre innumerevoli richieste.

E infine ringraziamo loro, i nostri alunni e le loro famiglie, che in questo progetto hanno messo il cuore e hanno lavorato fino all’ultimo giorno di scuola senza stancarsi mai, ciascuno con i propri talenti e le proprie possibilità, mettendosi sempre a disposizione dei compagni più fragili, con il sorriso sulle labbra e la passione negli occhi.

Proprio l’ultimo giorno ci siamo lasciati con la loro domanda: «Prof., ma il primo giorno di scuola vedremo il nostro libro?». Beh, ragazzi… ci siamo: ecco il vostro libro!

 

Cecilia De Faveri e Maura Mattiuzzo

Foto presentazione: FOTO

Libro: STORIE DI UN PROBLEMA – SELFIE DI NOI JUNIOR

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