Il Progetto Selfie di Noi ha fatto il suo primo ingresso nel nostro Istituto, l’IIS Martino Filetico di Ferentino, proprio quest’anno, direi quasi naturalmente, senza la necessità di ambientamenti studiati o forzate costruzioni a tavolino. Ricordo il “la” fornito dalla Dirigente, un suggerimento amichevole alla navigazione attraverso il sito della Gemma Edizioni, “giusto per dare un’occhiata…”, e la percezione abbastanza immediata da parte mia che il progetto, nella sua articolazione finalizzata all’esperienza di Alternanza Scuola-Lavoro e non solo, potesse funzionare davvero.
Scrittura, creatività, progettazione e realizzazione di un prodotto da lanciare sul mercato culturale nazionale (magari i “mercati” da cui siamo attorniati fossero tutti così!), rigore compositivo, lavoro in team, responsabilità individuale e collettiva, capacità relazionale e di promozione di idee (quella che il linguaggio globalizzato, e un po’ inflazionato, definisce imprenditorialità); questo ed altro con cui fare i conti in poco più di quattro mesi di lavoro.
Ritengo ora, a due passi dalla conclusione del nostro itinerarium, tracciate le somme del fatto e del non fatto, che sia stato davvero così, che l’esperienza editoriale Selfie di Noi abbia contribuito a dare valore aggiunto, diverso spessore al nostro Istituto e soprattutto alla formazione dei nostri ragazzi.
Ecco dunque a voi il nostro portolano di navigazione, varii gli approdi (scrittura, editing, grafica, marketing, correzione bozze, ufficio stampa) e nutrita la ciurma (circa 80 studenti del quinquennio degli indirizzi liceale ed Ite, 61 dei quali coinvolti nell’ esperienza di scrittura creativa; un tutor esterno affiancato da tre docenti esperte dei singoli settori editoriali; una coordinatrice, una docente referente per i testi inglesi, due tutor interni).
Insomma, Selfie di Noi:
La scrittura dell’Io e del Noi
Quando il nostro insostituibile tutor esterno (parlo di Giuseppe Truini, collega ma soprattutto scrittore) ci ha dato la disponibilità a tenere un breve seminario di Scrittura Creativa, per organizzare il gruppo apripista che avrebbe fornito i primi testi per il presente volume, l’adesione dei ragazzi è stata compatta e a dir poco entusiasta. Vederli così motivati e propositivi è stata una gioia talmente inaspettata che non mi faccio scrupolo ad augurarla di cuore a tutti coloro che condividono con me l’arduo compito dell’insegnamento della lingua italiana.
“C’è un trucco!”, mi sono detta. Sì, c’è, ma molto semplice: partire dall’io. I ragazzi non sono poi così diversi da tutti gli esseri umani in circolazione: amano raccontare storie, storie dell’io (soprattutto), del noi, talvolta del voi, storie declinate con accenti e lingue diverse, storie di vite parallele e possibilissime, più possibili di quelle reali, più credibili, più sincere. Ecco il trucco: l’autenticità. Che non può mai prescindere dall’io, dal noi. Dalla scrittura.
Viaggi e linguaggi
In principio sono stati “I quattro elementi: aria, acqua, terra e fuoco”, uno spunto tematico, tanto per cominciare. Ma ogni buon principio si apre, se è veramente vitale, a infinite variazioni: ed ecco arrivare a stretto giro i sentimenti, gli itinerari introspettivi, le realtà alternative (come l’horror), le prime e le terze persone… insomma, un ventaglio esplorativo che ha scavallato la cornice originaria e che forse, proprio per questo, le ha conferito maggior sensatezza, rendendola parte di un tutto più variegato e significativo. In principio, poi, nessun limite di genere, di linguaggio e di lingua, nessun limite formale. Così mi è parso giusto e così s’è deciso di procedere. E allora, oltre ai testi italiani – poesie, racconti- sono arrivati disegni, fumetti, poesie in lingua con testo a fronte (albanese, inglese), addirittura un breve racconto in Latino.
Viaggi e linguaggi nel tempo e nello spazio, paesaggi pluriculturali e plurilingua, esplorazioni senza rete. Un carnevale di identità e differenze, un diaframma di mondi possibili, probabili, direi auspicabili. Basta mettersi all’ascolto.
Paralipomeni in fieri
Mentre mi accingo a buttar giù queste poche righe, il gruppo marketing/ufficio stampa è alle prese con l’organizzazione della promozione del libro, che ha preso sostanza e forma grazie al lavoro dei gruppi editing e grafica (ogni studente, spontaneamente, ha deciso di spendere le proprie competenze nell’ambito che più sentiva proprio). L’itinerarium editoriale non sembra dunque concluso e chissà se si concluderà mai (un libro, meglio di una forma vivente, ha la capacità di perdurare tenacemente e caparbiamente, in barba agli oblii decretati dal tempo). Non concluderò, dunque, non potendo concludere. Finale aperto, per noi, fortunatamente, e apertura a qualsiasi forma d’appendice postuma, con l’augurio che tutti, prima o poi, possano salire a bordo. Così, dicendola con il buon Orazio: “Cras ingens iterabimus aequor” (domani risolcheremo l’infinito mare).
Un grazie di cuore alla mia amica e collega, prof.ssa Ermelinda Andrelli– coordinatrice e consulente per la sezione dei testi inglesi- senza il cui entusiasmo ed il cui aiuto poco avrei realizzato; grazie alle colleghe Ilaria Archilletti, Paola Brighindi e Annarita Segneri, per aver esortato i ragazzi alla scrittura e per averci sostenuto; grazie al collega Mario Tucci per aver partecipato al Progetto in qualità di autore di un racconto; grazie a tutta la redazione editoriale, ai consulenti, alla editrice Gemma Gemmiti, per la professionalità e la competenza con cui ci hanno seguito; grazie alla nostra dirigente, prof.ssa Concetta Senese, senza il cui “la” saremmo rimasti decisamente a terra e che, in questo anno trascorso insieme, ha dato voce ed energia ai suoi e ai nostri orizzonti da scoprire; grazie, infine, a tutti i ragazzi del Filetico che è stato bello ascoltare e raccontare.
La coordinatrice del progetto Selfie di Noi Isabella Molinari – Liceo Martino Filetico di Ferentino (Fr)