“Un libro, se letto con amore, può essere anche Cura“, questo lo slogan di uno dei progetti della nostra casa editrice: Legga 33.
“Crediamo da sempre che leggere possa essere salvifico, anche scrivere lo è“, così interviene la fondatrice della casa editrice Gemma Edizioni, la sig.ra Gemma Gemmiti durante l’evento online organizzato in occasione dell’avvio dello sportello per l’assistenza familiare e del registro nazionale degli assistenti familiari finanziato dalla Regione Veneto con DGR 910/2019.
In uno scenario caratterizzato da nuove e forti complessità è importante la creazione di reti di comunità con i cittadini, il privato e le agenzie del territorio. Per questo, nella fase di avvio dello Sportello Badanti si è pensato, nella Regione Veneto, di creare un corso rivolto a tutti gli operatori sociali del territorio dell’Azienda ULSS n. 4 “Veneto Orientale”, per fornire informazioni sul nuovo servizio, nonché conoscenze di strumenti sulla progettazione, con riferimento alle tecniche basate sulla pianificazione e partecipazione. Con la presentazione di “Un tempo piccolo”, nella giornata del 23 ottobre 2020, si è concentrata l’attenzione sull’importanza di un caregiver nella funzione di cura della persona non autosufficiente e della capacità di interazione e integrazione con i suoi familiari.
In quell’occasione si è parlato di Michela, di Paolo, affetto da Alzheimer precoce, e della loro vita, raccontata in “Un tempo piccolo“, un libro scritto da Serenella Antoniazzi che ha visto la luce nello scorso maggio grazie al concorso “Un canto sul balcone” (vedi anche la raccolta di racconti: UN CANTO SUL BALCONE – (R)ESISTERE IN TEMPI DI COVID-19)
Si è parlato di Un foglio bianco, tradotto in 15 lingue, di Bonsai e di Mauro Ferrara, che ha scritto un libro solo muovendo una palpebra.
L’editrice ha illustrato diverse collane, tutte con un’unica mission: divulgare l’amore per la lettura.
L’attenzione si è focalizzata ancora una volta sul libro come Cura: cura per chi lo scrive, per chi esterna i propri sentimenti più nascosti, per chi nella scrittura trova rifugio; cura per chi lo legge, perché nel personaggio vede sé stesso e, magari, proietta la sua vita in una nuova dimensione, trovando risposte a domande spesso troppo difficili.
“Leggere è qualcosa che fa andare la mente al di là della nostra percezione, ci fa unire ad altre menti“, così conclude l’intervento la sig.ra Gemmiti, che ribadisce ancora una volta l’importanza di aprirsi al prossimo, perché solo aiutando chi è in difficoltà si può conoscere sé stessi.
Per saperne di più, leggi anche: “Un tempo piccolo” – Presentazione on-line 23 ottobre 2020